Intervista su VareseNews
«Se siamo uniti è perché ognuno completa e migliora dell’altro».
Tiziano Stella – insieme a Gianluca Ghiringhelli e Davide Vanoli – rappresenta la terza generazione della Min-Tor di Besozzo. Azienda leader nella produzione di alberi per motori elettrici con una storia che ha in una scommessa, la scintilla che le ha permesso di arrivare sino ad oggi.
Signor Stella, partiamo dall’inizio. Correva l’anno 1963, chi ha fondato l’azienda e quali sono state le tappe fondamentali della vostra storia imprenditoriale?
«L’azienda di minuteria tornita viene fondata da Luigi Ghiringhelli nel 1963 e dall’abbreviazione di queste due parole deriva il nome di Min-Tor Snc. Grazie al suo lavoro Ghiringhelli diventa fornitore della Bassani Ticino e dell’Ignis dell’ingegner Borghi e nel 1980 cambia assetto societario diventando Min-tor Meccanica Srl. Proprio in quegli anni avvengono le due prime “rivoluzioni” aziendali».
Ecco che arriviamo alla scommessa…
«Esatto. Luigi fa entrare in azienda il figlio, Giovanni Ghiringhelli e due nuovi soci: Luigi Vanoli e mio padre Eugenio Stella. È allora che la ditta inizia a produrre i primi alberi per motori elettrici, lavorando per una grossa azienda del settore degli elettrodomestici, la Simac».
C’è infine l’ultimo passaggio che vede protagonista la terza generazione, voi.
«Proprio così. Nel 2000 Davide Vanoli, Gianluca Ghiringhelli ed io siamo entrati in azienda e, dopo la nostra bella gavetta, siamo diventati soci titolari trasformando la Min-tor Meccanica Srl in Min-Tor Gsv, il nostro orgoglio».
Tre generazioni e un unico progetto aziendale. Qual è la formula del successo?
«Non credo che si tratti di una formula. Se ci penso siamo stati fortunati, ma anche formati per assumere determinate responsabilità. Io mi occupo della parte commerciale e amministrativa e della gestione del personale, Davide della produzione e programmazione, Gianluca del rapporto con i fornitori, della logistica e della manutenzione delle macchine. Ogni decisione viene sempre condivisa e, quasi sempre, presa all’unanimità».
Chi sono i clienti di Min-Tor?
«Oggi il nostro core business sono gli alberi per motori elettrici, la componentistica pneumatica, oleodinamica e più in generale tutte le lavorazioni per asportazione di truciolo di materiali quali l’acciaio, l’ottone, il PVC, le leghe di bronzo, alluminio e altre. Oggi abbiamo grossi clienti in Italia e all’estero nel settore dell’automazione, inoltre siamo fornitori di una grande azienda tedesca e una slovena sempre nell’ambito dei motori elettrici che esportano in tutto il mondo».
Com’è avvenuta la diversificazione dalla minuteria meccanica alla produzione di alberi per motori elettrici?
«I motivi sono stati due: in un primo momento la grande richiesta avanzata da aziende, come Simac, di piccoli alberi per motori elettrici. Negli anni più recenti l’avvento della meccanica cinese con prezzi nettamente concorrenziali per la minuteria ci ha spinto ad ampliare la nostra produzione con articoli sempre più complessi. Aggiunga che la nostra politica aziendale non è mai stata quella di svendere il lavoro nostro e dei nostri collaboratori».
Dunque oggi quali sono i prodotti più richiesti e su cosa sta puntando Min-Tor per affermare la sua presenza sul mercato?
«La nostra produzione spazia dalla minuteria speciale a alberi semplici fino ad alberi più complessi, internamente partendo da barra effettuiamo operazioni quali la tornitura, rullatura, fresatura, dentatura,rettifica, tempra a induzione fino all’impaccaggio e tornitura del rotore del cliente sull’albero da noi prodotto»
Com’è organizzata l’azienda e quanti dipendenti conta?
«Siamo in 34. Noi tre soci titolari, che godiamo sempre dell’attenta supervisione dei soci storici due impiegati, un contabile e una segretaria, due persone che si occupano del controllo qualità, un magazziniere, 10 persone addette alle macchine a controllo numerico, due alle macchine a camme, una persona responsabile del lavaggio e quattro al reparto rettifiche. I restanti sono in attrezzeria».
Per Min-Tor sarebbe utile una rete di imprese della meccanica con cui condividere spese ed obbiettivi?
«Oggi possiamo contare su alcune imprese nostre fidate partner, come qualcuno che avete intervistato recentemente. Ma una rete d’imprese è praticamente impossibile date le specificità di ognuno».
Si parla molto di Manifattura 4.0 e della nuova tecnologie che lavorano per addizione e non più per asportazione di materiale. Come vi state attrezzando per affrontare il cambiamento e cosa pensate di questa “presunta” quarta rivoluzione industriale?
«Se ne parla molto è vero, ma nel nostro caso, in cui lavoriamo con lotti che vanno dai mille, alle decine di migliaia di pezzi, ancora non conviene. Forse questa tecnologia – innovativa ma costosissima – è più indicata per fare prototipazione o lavorazioni con materiali costosi e difficili da lavorare».
Min-tor G.S.V srl
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